sábado, 2 de junio de 2018

STORIA DI UNA VOCAZIONE: “Hai guardato me”



          Se penso alla mia storia, a quello che mi ha portato oggi qui, il mio cuore si riempie di gratitudine, di stupore e di desiderio di restituire concretamente con la mia vita tutto il bene ricevuto.
Il Signore si è fatto strada nel mio cuore piano piano, in modo delicato ma incisivo e profondo. Ha avuto infinita pazienza, rispettando i miei tempi e la mia lentezza… ma scuotendomi al momento giusto.

          Ultima di quattro fratelli, dalla mia famiglia ho ricevuto il dono grande della fede e di sentirmi tanto amata. Fin da bambina Gesù è stato per me una presenza importante e con Lui sono cresciuta, tra la scuola, gli amici e la parrocchia. A 17 anni mi sono fidanzata… ho creduto tanto in questa storia, mettendoci tutta me stessa e tutto l’amore di cui ero capace. Dopo due anni e mezzo però ci siamo lasciati ed è stata per me una grandissima sofferenza. Negli stessi mesi una delle mie sorelle è entrata in un monastero di clausura… dopo essere cresciute gomito a gomito ed aver condiviso tutto, mi mancava infinitamente. Due delle relazioni per me più importanti sono venute a mancare e sono stati mesi abbastanza bui e dolorosi… Ma in questa fatica restava un punto fermo: il Signore. La sua fedeltà. Lui era lì, sempre, a raccogliere le mie lacrime, a consolarmi, ad accogliermi, anche attraverso le braccia e il conforto della mia famiglia e di alcune amicizie importanti.

          In questo tempo di fatica avevo bisogno di un posto dove poter stare un po’ da sola, dove poter “tirare il fiato” e sono andata per una settimana al Santuario della Verna, dove S. Francesco ha ricevuto le Stimmate. Lì ho incontrato per la prima volta le Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento. Una suora mi disse di aver trovato nella sua vita l’avventura che aveva sempre cercato. Questa frase accese nel buio che stavo vivendo una piccola luce… “Anch’io - ho pensato - ho sempre cercato un’avventura. Una vita vera, da vivere fino in fondo, fino all’ultimo respiro”… ma al di là di questo, in quei giorni, in quel luogo, il Signore mi ha incontrato. Sì, stavo male davvero, ma Lui è arrivato come un vento, che ha spazzato via le foglie secche, dicendomi che potevo lasciarmi nuovamente amare… e ha lasciato lo spazio per nuovi germogli. E’ come se da lì la mia vita fosse in qualche modo ripartita. Ci sono voluti altri due anni prima che io tornassi a sentirmi davvero di nuovo felice. Avevo tanto desiderio di tornare di nuovo a La Verna, serena, questa volta, per ringraziare. E tra gli esami dell’università e il tirocinio sono riuscita a trovare una settimana libera. Con altri giovani ho partecipato al corso “Hai guardato me” e in quei giorni, guardando una delle suore che ci accompagnava, mi ricordo di aver pensato: “Anch’io voglio vivere così!” … “Così come??” Mi sono detta poi… e sinceramente mi sono un po’ spaventata. Per un po’ ho fatto finta di non averlo pensato… ma non potevo fingere troppo a lungo.

          Tornata a casa ho finito l’università, ho trovato lavoro… ma restava in me una grande sete di una vita piena, bella, intensa… una vita semplice, spesa con tanta libertà e gratuità. Nel mio cuore c’era il desiderio di vivere il Vangelo insieme agli altri… era questo quello che cercavo. Così ho cominciato a conoscere un po’ di più le suore che avevo incontrato a La Verna… c’era qualcosa che mi attirava, anche se non sapevo bene cosa. Ma qualcosa in tutto questo non funzionava… pensavo che questa vita vera che cercavo ci fosse sicuramente, ma chissà dove! Certamente non lì dove già ero. Cercavo in fondo una fuga da una quotidianità che mi pesava. Nel frattempo, giusto per non farmi mancare niente, mi sono innamorata di un ragazzo… mi sembrava di sentire che fosse proprio lui quello che il Signore aveva pensato per me! Forte di questa convinzione, nonostante la mia timidezza, mi sono fatta avanti… con tanta costanza e tanta pazienza… per un bel po’ di tempo! Ma le cose non sono andate, per cui mi sono detta che forse mi sbagliavo… dopo qualche mese ho chiesto di fare un’esperienza di un mese per conoscere meglio queste suore. Convinta che avrei capito tutto e che avrei così trovato la mia “vocazione”… beh, non è stato proprio così! Al termine di questo mese non avevo ancora niente di chiaro… e senza sapere nulla del mio cammino, questo ragazzo si è finalmente fatto avanti! A quel punto davvero non ho capito più niente. Ma una cosa forse cominciavo a capirla: fino a quel punto ero stata io a voler dirigere la mia vita, a voler capire. Non accettavo di lasciare le redini, di fidarmi davvero di Dio, di mettere davvero Lui al centro della mia vita. Al centro c’ero ancora io, con i mei desideri e i miei progetti. E così ho lasciato perdere le suore ed ho lasciato perdere anche questo ragazzo. Ho solo rimesso al centro Dio. Lì, nella mia quotidianità. Lì, dove già ero. E Lui mi ha chiesto di non essere tiepida! Tutto ha cambiato gusto. Quello che prima mi pesava tanto, il mio lavoro, i miei impegni, sono diventati luogo di incontro, di crescita, di gioia. E in questa quotidianità, è stato Lui a guidarmi. Quello che prima volevo prendermi da sola, è stato Lui a rimettermelo tra le mani. E ora potevo accoglierlo con tanta gratitudine! In modo un po’ casuale e non voluto da me, mi sono trovata ad andare a Bari a vivere qualche giorno con queste suore… e lì mi sono sentita tanto a casa… e dopo essere stata un’altra volta a La Verna, mi sono decisa… ho chiesto l’aspettativa al lavoro e sono partita. Tra tanti dubbi e incertezze sul futuro, ma seguendo quel piccolo passo luminoso che il Signore mi mostrava nel mio oggi. E dopo quel piccolo passo luminoso, la strada pian piano si è aperta sempre di più e lo scorso gennaio, insieme alle mie compagne Chiara e Veronica, abbiamo fatto la prima professione, in questa famiglia di Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento.

          Cosa mi abbia davvero spinto all’inizio non lo so. Ora posso dire che far parte di questa famiglia è per me un dono grande e bellissimo… avere Chiara e Francesco come punti di riferimento per seguire sulle loro orme il Signore, con tutta la verità di cui sono capace, lasciandomi provocare dal loro esempio, imparando da loro cosa vuol dire lasciare tutto per Cristo, cosa vuol dire amare le mie sorelle, cosa vuol dire il servizio… avere l’Eucarestia al centro, come ci insegna la nostra fondatrice, Madre Serafina, per imparare che riceviamo tutto, che siamo oggetto di un amore immenso e sviscerato da parte di Dio… e che in risposta non possiamo far altro che ringraziare, adorare, amare ed andare a “Portare i Misteri” a tutti coloro che incontriamo, per condividere questa gioia ed accendere i loro cuori.

           A me non resta che cercare di vivere giorno dopo giorno tutto questo e rendere grazie al Signore che guarda la mia piccola vita con tanta bontà! Grazie a Lui per essere senso e pienezza di ogni momento!

Suor Daniela Biasi
Clarissa Francescana Missionaria del SS. Sacramento




P.S. Vi lasciamo una canzone composta e cantata da suor Daniela

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