Se penso alla mia storia, a
quello che mi ha portato oggi qui, il mio cuore si riempie di gratitudine, di
stupore e di desiderio di restituire concretamente con la mia vita tutto il
bene ricevuto.
Il Signore si è fatto strada
nel mio cuore piano piano, in modo delicato ma incisivo e profondo. Ha avuto
infinita pazienza, rispettando i miei tempi e la mia lentezza… ma scuotendomi
al momento giusto.
Ultima di quattro fratelli,
dalla mia famiglia ho ricevuto il dono grande della fede e di sentirmi tanto
amata. Fin da bambina Gesù è stato per me una presenza importante e con Lui
sono cresciuta, tra la scuola, gli amici e la parrocchia. A 17 anni mi sono
fidanzata… ho creduto tanto in questa storia, mettendoci tutta me stessa e
tutto l’amore di cui ero capace. Dopo due anni e mezzo però ci siamo lasciati
ed è stata per me una grandissima sofferenza. Negli stessi mesi una delle mie
sorelle è entrata in un monastero di clausura… dopo essere cresciute gomito a
gomito ed aver condiviso tutto, mi mancava infinitamente. Due delle relazioni
per me più importanti sono venute a mancare e sono stati mesi abbastanza bui e dolorosi…
Ma in questa fatica restava un punto fermo: il Signore. La sua fedeltà. Lui era
lì, sempre, a raccogliere le mie lacrime, a consolarmi, ad accogliermi, anche
attraverso le braccia e il conforto della mia famiglia e di alcune amicizie
importanti.
In questo tempo di fatica
avevo bisogno di un posto dove poter stare un po’ da sola, dove poter “tirare
il fiato” e sono andata per una settimana al Santuario della Verna, dove S.
Francesco ha ricevuto le Stimmate. Lì ho incontrato per la prima volta le
Clarisse Francescane Missionarie del SS. Sacramento. Una suora mi disse di aver
trovato nella sua vita l’avventura che aveva sempre cercato. Questa frase
accese nel buio che stavo vivendo una piccola luce… “Anch’io - ho pensato - ho
sempre cercato un’avventura. Una vita vera, da vivere fino in fondo, fino
all’ultimo respiro”… ma al di là di questo, in quei giorni, in quel luogo, il
Signore mi ha incontrato. Sì, stavo male davvero, ma Lui è arrivato come un
vento, che ha spazzato via le foglie secche, dicendomi che potevo lasciarmi
nuovamente amare… e ha lasciato lo spazio per nuovi germogli. E’ come se da lì
la mia vita fosse in qualche modo ripartita. Ci sono voluti altri due anni
prima che io tornassi a sentirmi davvero di nuovo felice. Avevo tanto desiderio
di tornare di nuovo a La Verna, serena, questa volta, per ringraziare. E tra
gli esami dell’università e il tirocinio sono riuscita a trovare una settimana
libera. Con altri giovani ho partecipato al corso “Hai guardato me” e in quei
giorni, guardando una delle suore che ci accompagnava, mi ricordo di aver
pensato: “Anch’io voglio vivere così!” … “Così come??” Mi sono detta poi… e sinceramente
mi sono un po’ spaventata. Per un po’ ho fatto finta di non averlo pensato… ma
non potevo fingere troppo a lungo.
Tornata a casa ho finito
l’università, ho trovato lavoro… ma restava in me una grande sete di una vita
piena, bella, intensa… una vita semplice, spesa con tanta libertà e gratuità.
Nel mio cuore c’era il desiderio di vivere il Vangelo insieme agli altri… era
questo quello che cercavo. Così ho cominciato a conoscere un po’ di più le
suore che avevo incontrato a La Verna… c’era qualcosa che mi attirava, anche se
non sapevo bene cosa. Ma qualcosa in tutto questo non funzionava… pensavo che
questa vita vera che cercavo ci fosse sicuramente, ma chissà dove! Certamente
non lì dove già ero. Cercavo in fondo una fuga da una quotidianità che mi
pesava. Nel frattempo, giusto per non farmi mancare niente, mi sono innamorata
di un ragazzo… mi sembrava di sentire che fosse proprio lui quello che il
Signore aveva pensato per me! Forte di questa convinzione, nonostante la mia
timidezza, mi sono fatta avanti… con tanta costanza e tanta pazienza… per un
bel po’ di tempo! Ma le cose non sono andate, per cui mi sono detta che forse
mi sbagliavo… dopo qualche mese ho chiesto di fare un’esperienza di un mese per
conoscere meglio queste suore. Convinta che avrei capito tutto e che avrei così
trovato la mia “vocazione”… beh, non è stato proprio così! Al termine di questo
mese non avevo ancora niente di chiaro… e senza sapere nulla del mio cammino,
questo ragazzo si è finalmente fatto avanti! A quel punto davvero non ho capito
più niente. Ma una cosa forse cominciavo a capirla: fino a quel punto ero stata
io a voler dirigere la mia vita, a voler capire. Non accettavo di lasciare le
redini, di fidarmi davvero di Dio, di mettere davvero Lui al centro della mia
vita. Al centro c’ero ancora io, con i mei desideri e i miei progetti. E così
ho lasciato perdere le suore ed ho lasciato perdere anche questo ragazzo. Ho
solo rimesso al centro Dio. Lì, nella mia quotidianità. Lì, dove già ero. E Lui
mi ha chiesto di non essere tiepida! Tutto ha cambiato gusto. Quello che prima
mi pesava tanto, il mio lavoro, i miei impegni, sono diventati luogo di
incontro, di crescita, di gioia. E in questa quotidianità, è stato Lui a
guidarmi. Quello che prima volevo prendermi da sola, è stato Lui a rimettermelo
tra le mani. E ora potevo accoglierlo con tanta gratitudine! In modo un po’
casuale e non voluto da me, mi sono trovata ad andare a Bari a vivere qualche
giorno con queste suore… e lì mi sono sentita tanto a casa… e dopo essere stata
un’altra volta a La Verna, mi sono decisa… ho chiesto l’aspettativa al lavoro e
sono partita. Tra tanti dubbi e incertezze sul futuro, ma seguendo quel piccolo
passo luminoso che il Signore mi mostrava nel mio oggi. E dopo quel piccolo
passo luminoso, la strada pian piano si è aperta sempre di più e lo scorso
gennaio, insieme alle mie compagne Chiara e Veronica, abbiamo fatto la prima
professione, in questa famiglia di Clarisse Francescane Missionarie del SS.
Sacramento.
Cosa mi abbia davvero spinto
all’inizio non lo so. Ora posso dire che far parte di questa famiglia è per me
un dono grande e bellissimo… avere Chiara e Francesco come punti di riferimento
per seguire sulle loro orme il Signore, con tutta la verità di cui sono capace,
lasciandomi provocare dal loro esempio, imparando da loro cosa vuol dire
lasciare tutto per Cristo, cosa vuol dire amare le mie sorelle, cosa vuol dire
il servizio… avere l’Eucarestia al centro, come ci insegna la nostra
fondatrice, Madre Serafina, per imparare che riceviamo
tutto, che siamo oggetto di un amore immenso e sviscerato da parte di Dio… e
che in risposta non possiamo far altro che ringraziare, adorare, amare ed
andare a “Portare i Misteri” a tutti coloro che incontriamo, per condividere
questa gioia ed accendere i loro cuori.
A me non resta che cercare di
vivere giorno dopo giorno tutto questo e rendere grazie al Signore che guarda
la mia piccola vita con tanta bontà! Grazie a Lui per essere senso e pienezza
di ogni momento!
Suor Daniela Biasi
Clarissa Francescana Missionaria del SS. Sacramento
P.S. Vi lasciamo una canzone composta e cantata da suor Daniela
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