jueves, 8 de noviembre de 2018

STORIA DI UNA VOCAZIONE: "UNA VITA ORDINARIA"


            Mi chiamo Elisa e sono originaria di Sassuolo, paese nel quale sono nata 36 anni fa. La mia è la storia di una vita ordinaria, serena, familiare, senza sconvolgimenti appariscenti, ma che ha sempre “covato” un desiderio di straordinarietà che ho saputo decifrare e incanalare solo da “grande” e in un modo al quale sicuramente non avevo mai pensato.

I primi anni della mia crescita, fino all'adolescenza e alla giovinezza, sono scorsi come scorrono gli anni di chi è fortunato e ancora non lo sa. Ho avuto e ho una bella famiglia, di quelle che ancora amano stare insieme almeno nei giorni di festa quando il lavoro di tutti lo permette. I miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla e nessuna opportunità di fare ciò che davvero mi piacesse. Questo non voleva dire abusare della libertà, ma saper scegliere come investirla: le mie scelte mi hanno sempre permesso di poter scegliere cosa fare…che sembra un gioco di parole, ma credo che la libertà, da una parte sia un dono, dall'altra, vada meritata con la fiducia.

Così sono cresciuta e maturata nella fede, oltre che tra le mura di casa, anche e soprattutto attraverso il cammino scout che mi ha vista impegnata dagli 8 ai 20 anni, permettendomi di conoscere me stessa e di vincere un po’ quella timidezza che sempre mi ha resa più fragile e impacciata delle mie coetanee. La formazione scout mi inoltre permesso di gettare le basi di quella che poi sarebbe stata, ancora a mia insaputa, la vita fraterna all'interno della vita religiosa anche se il cammino da fare rimane sempre un percorso in divenire.

Per il resto sono passati quegli anni in modo estremamente naturale e semplice, mi sono diplomata geometra, ho giocato a pallavolo, calcetto, ho imparato a strimpellare la chitarra, ho fatto la catechista per vivere maggiormente anche la comunità parrocchiale oltre a quella scout. Insomma, una ragazza come tante che, fin verso i 20 anni, ha vissuto tranquillamente la quotidianità e la sua fede, ma senza farsi mai particolari domande sul futuro e sulla vocazione.

Arrivato il tempo dell’università è arrivato anche un particolare tempo di lotta sulla direzione da intraprendere: lo scarso coraggio di allontanarsi da casa e la poca fiducia nelle mie possibilità mi hanno fatto ben presto rinunciare alla scelta che amavo, cioè la facoltà di Scienze Motorie. Iscritta a Giurisprudenza capii ben presto che non faceva per me. Un giorno, senza nemmeno accorgermene, mi ritrovai davanti alla facoltà di Scienze Religiose e qualcosa mi mosse a volerne sapere di più. Quattro anni dopo ho conseguito il Magistero e trovato amiche che condividevano la stessa passione per il Vangelo e per Cristo.

Qualcosa iniziava a smuoversi e ad interpellarmi, avevo tutto, ma mancava qualcosa di importante. Sapevo di essere una privilegiata eppure non riuscivo a capire quali tasselli mancassero per dare forma e senso alla mia vita che, all'apparenza, poteva sembrare perfetta: ormai lavoravo come insegnante di religione, avevo le mie amicizie e lo sport, il servizio in parrocchia, ma mancava l’anello di congiunzione di tutta questa sovrabbondanza di doni che mi erano stati fatti e io sapevo anche benissimo da Chi.

Così, un giorno, su consiglio di un’amica, mi recai alla Verna, luogo che solo successivamente ricordai di aver visitato una volta da piccola. Sul Sacro monte, luogo in cui Francesco aveva ricevuto le Stimmate, iniziai a sperimentare una grande necessità di silenzio e allo stesso tempo un tepore dell’anima che mi sorprendeva e, mentre mi donava pace, dall'altra parte iniziava a scombussolare la mia ormai consolidata ferialità.

Dal cuore della vita di Francesco e dall'incontro con le Clarisse Francescane Missionarie del SS.mo Sacramento è iniziato un tempo di discernimento e di riflessione sulla mia vita che ha cominciato a scardinare le mie prospettive future e i progetti fino a quel momento solamente idealizzati. Il Signore stava sconvolgendo lentamente ogni mio desiderio di controllare e schematizzare la mia vita per portarmi dove mai avrei creduto e fino a quel momento…desiderato! Mi sono sentita presa per mano e voluta bene, mai strattonata, ma accompagnata e sostenuta da Dio anche attraverso l’incontro con uomini e donne che mi hanno saputo mostrare un pezzetto del Suo volto e della Sua tenerezza di padre e madre.

Il primo tempo fu molto semplice, almeno organizzativamente…perché scoprii di abitare abbastanza vicino ad una nostra comunità di accoglienza per mamme e bambini in difficoltà a San Damaso, così iniziai a condividere un po’ del mio tempo con le sorelle di quella comunità attraverso la vita fraterna, la preghiera, il servizio, continuando a rimanere fedele agli impegni di lavoro e familiari. Solamente dopo un anno e dopo un’ estate di esperienze più intense e continuative, iniziò, a Bari, un tempo di accoglienza insieme ad altre ragazze che, come me, desideravano mettersi in discussione per cogliere l’invito che Dio stava facendo alle nostre vite. Dopo questo breve tempo la tappa successiva fu quella del postulato, a Cesenatico, tempo di conoscenza del carisma, ma soprattutto di conoscenza personale e di Dio all'interno di una comunità e con una sorella più avanti nel cammino affianco a noi per aiutare nel discernimento. Finito il tempo del postulato è iniziato quello del noviziato, tempo di due anni, fatto di maggiore silenzio e preghiera, ma poi anche di servizio nelle comunità della Provincia per fare esperienza diretta della vita consacrata nelle sue diverse sfaccettature. Al termine di questa tappa formativa, l’8 settembre 2011, il Signore mi ha donato di poterGli dire il mio Si nella formula della Professione Temporanea dei consigli evangelici e di intraprendere tangibilmente il cammino alla Sua sequela nella vita consacrata prima a Bari e poi a Trieste.

Infine, l’11 agosto 2018, alla Verna, là dove tutto era cominciato, o meglio, dove tutto aveva iniziato a prendere concretamente forma, insieme a sue sorelle: sr Michela e sr Valeria, ho emesso la Professione Perpetua desiderando con tutto il cuore di rispondere in pienezza all’ Amore che mi è stato donato da sempre da Dio.
Vivo oggi con gratitudine e fiducia nelle mani del mio Sposo, certa della Sua fedeltà e della Sua misericordia, perché possa essere felice secondo il Suo progetto d’amore per me e a beneficio del prossimo, ovunque Lui saprà condurmi.

Sr Elisa  


CLARISSA FRANCESCANA MISSIONARIA DEL SS. SACRAMENTO

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